Aprire le finestre per fare arieggiare la casa, in inverno, sarà la cosa migliore da fare? Ecco perché le case si riempiono di muffa e come rimediare.
I metodi della nonna, si sa, sono sempre i migliori o almeno questo è ciò che comunemente si crede. Questo significa che anche le nonne sbagliano? Bisogna guardarsi dal dire qualcosa di tanto audace. Piuttosto, si potrebbe dire che i loro sono metodi giusti, che però male si adattano al progresso tecnologico, che obbliga a trovare nuove soluzioni ai problemi di sempre.
Uno dei problemi che affligge tante delle abitazioni moderne per esempio, è la muffa che si forma nelle varie stanze. Fino a qualche anno fa, il rimedio-della-nonna di turno, era quello di aprire le finestre e le porte, così da creare ricambio d’aria ed evitare la formazione di muffa. Con l’evolversi del modo di costruire le case e gli infissi, questa soluzione, soprattutto in inverno, potrebbe diventare controproducente.
Aprire le finestre per far arieggiare, in inverno, è uno dei retaggi che le nonne hanno regalato alle nuove generazioni. Questo metodo, ai tempi, era sicuramente utile dato che le finestre e le porte, erano fatto soprattutto in legno o in ottone, materiali che non riuscivano bene a isolare la casa. Far arieggiare dunque, comportava un ricambio d’aria, senza grossi sconvolgimenti di temperature.
Adesso, con innovazioni come le finestre a doppio vetro a taglio termico, cappotto interno ed esterno, le case riescono a essere molto più isolate. Ciò significa che, nel caso in cui all’interno dell’abitazione, si accumuli aria calda, aprire le finestre e tenerle spalancate significa semplicemente far raffreddare terribilmente un ambiente che, altrimenti, si sarebbe mantenuto a una temperatura gradevole.
Nel momento in cui però, le porte verranno richiuse e si riprenderà la vita di ogni giorno, in cui bisogna cucinare, stirare e chissà cos’altro, le correnti calde riprenderanno ad accumularsi e incontreranno quelle fredde, che sono rimaste sigillate all’interno. E sarà proprio in questo modo che, involontariamente, si darà vita alla condensa, che costituirà una solida base per la formazione della muffa, la cui rimozione con candeggina non è certamente l’ideale.
Come risolvere dunque e interrompere questo ciclo? Munirvi di un igrometro è sicuramente un buon inizio: un semplice ed economico strumento, che vi permetterà di tenere sotto controllo umidità e temperatura. In questo modo, si potrà agire coscientemente, aprendo le finestre solo quando vi sarà bisogno di creare un moto d’aria, necessario a contrastare l’eccessiva umidità interna, rendendosi conto del momento migliore in cui chiedere tutto, evitando che la muffa diventi un problema ricorrente.