Se anche tu sei all’interno del gruppo delle mamme di WhatsApp devi stare attenta a ciò che condividi: fare così è illegale.
Siamo giunti ormai a metà settembre e questo vuol dire che la scuola è definitivamente cominciata in ogni parte d’Italia: si ricomincia con la routine quotidiana soprattutto per le mamme e i papà che hanno figli che frequentano scuole elementari e medie che si ritrovano a chiacchierare fuori scuola ogni giorno mentre accompagnano i loro bambini oppure a casa tramite il consueto gruppo WhatsApp, il quale però ha fatto nascere non poche polemiche nell’ultimo periodo.
I gruppi WhatsApp nei quali si riuniscono i genitori dei bambini o ragazzi di una stessa classe sono molto utili per tantissimi motivi dato che proprio attraverso questi canali di messaggistica è possibile fare delle comunicazioni in tempo reale di ciò che succede tra le mura scolastiche in merito a diversi ambiti come programmi di studio, organizzazioni di visite guidate e, soprattutto, discutere del comportamento dei propri figli durante le ore scolastiche.
Negli ultimi anni le cosiddette “chat delle mamme” (anche se in realtà vi partecipano anche i padri) sono divenute oggetto di discussione soprattutto sui social sui quali sono diventati virali alcuni messaggi privati e, soprattutto, audio privati nei quali mamme e papà discutevano animatamente riguardo il comportamento dei figli altrui nei confronti dei loro figli denunciando apertamente diversi accaduti come furti di giocattoli o materiali scolastici o anche episodi di bullismo, ma secondo il garante della privacy questo non sarebbe del tutto legale.
Il gruppo WhatsApp delle mamme è illegale: ecco il motivo
Agostino Ghiglia, componente del Garante per la protezione dei dati personali, è stato interpellato di recente proprio su questo comportamento da parte dei genitori all’interno delle chat di gruppo sottolineando come non sia del tutto lecito: Ghiglia sostiene infatti che queste persone non hanno il diritto di diffondere informazioni personali o addirittura foto relativi ai compagni di classe dei propri figli senza il consenso dei genitori di questi bambini o ragazzi dato che si vanno a violare alcuni principi fondamentali sulla privacy.
Dunque, sulla base di quanto affermato da Ghiglia, raccontare che un bambino o un ragazzo in classe ha rubato una matita al proprio figlio all’interno della chat di gruppo sarebbe scorretto e perfino illegale in casi più estremi. Chiaramente si tratta comunque di casi limite e, come abbiamo detto in precedenza, le chat di gruppo fra genitori sono essenziali, basta solamente comportarsi in maniera civile evitando di fare inutili scenate.