Cos’è davvero il dissing? E perchè questo fenomeno perché ci appassiona così tanto? Cerchiamo di capirci qualcosa!
Sono giorni concitati per il dissing. Ad ogni sorgere del sole, sappiamo di poterci ritrovare con un nuovo video di Fedez o di Tony Effe. La faida tra i due musicisti sta andando avanti ormai da mesi ma è negli ultimi giorni che è diventata molto più intensa con l’uscita, da una parte e dall’altra, di pezzi musicali in cui si dissano a vicenda. Ma questo è solo l’ultimo tassello di una storia del dissing che ha radici molto più lontane.
Cosa si intende con questo termine? Troviamo per la prima volta il termine “diss” in una canzone del 1985, in particolare la canzone di LL Cool J intitolata “I Can’t Live Without My Radio”. Etimologicamente, la parola deriva da uno slang afrostatunitense che ha radice nel termine di disrespecting, ossia mancare di rispetto. È diventata una pratica molto comune nel mondo del rap ma non solo.
Il dissing: un po’ di storia
Ben prima che il dissing diventasse usanza comune nel mondo musicale, altri terreni sono stati fertili per queste rivalità. Nel mondo stesso dell’arte, ad esempio, tra le più grandi rivalità troviamo quella tra gli architetti Bernini e Borromini. Una rivalità storica che sembra essere sfociata in un vero e proprio dissing che perdura tutt’oggi, immortalato nel marmo. A Roma, in Piazza Navona, è presente la Fontana dei quattro fiumi di Bernini che si trova proprio davanti a una facciata della Chiesa di sant’Agnese, progettata da Borromini. Una delle statue della Fontana del Bernini tiene un braccio alzato verso l’altro proprio in direzione della facciata. Voci di corridoio vogliono che quel gesto sia una sorta di dissing, un ripararsi da un’eventuale crollo della Chiesa che mal si sorregge sul progetto di Borromini. Questo è proprio una della caratteristica del dissing: mettere in dubbio e screditare le capacità artistiche dell’altro.
Infatti, parlare in maniera diretta e andare sul personale attaccando l’altro nel privato e nel suo talento artistico, è uno degli aspetti fondamentali del dissing. Non si tratta di una critica velata ma proprio di un attacco frontale che prende di mira la persona. Può capitare che il linguaggio sia volgare o offensivo per colpire più duramente. Quello che si viene a creare è una vera e propria sfida aperta, una battaglia verbale. C’è uno che lancia un invito dissando e l’altro deve accettare replicando, come se fossimo in un romanzo ottocentesco.
Al di là del gossip, questo potente mezzo ha una forte valenza pubblicitaria ed è usato come strategia di marketing. Un dissing che sia ben orchestrato può attirare l’attenzione dei media e del pubblico, alimentando discussioni e curiosità. In un momento storico in cui la fama è direttamente proporzionale al numero di follow, basta vedere quello che sta succedendo in questi giorni sia con Fedez che con Tony Effe. Entrambi hanno visto aumentare i follow di migliaia e migliaia di persone. I temi del dissing possono variare di molto: si attacca l’abilità musicale del rivale, quindi le sue doti artistiche. Anche la vita privata può essere oggetto di dissing, addirittura l’aspetto fisico o l’orientamento sessuale, in una sorta di scontro totale che abbraccia ogni aspetto della vita pubblica e privata dell’artista.
Oltre alla competizione, al marketing e al potersi sentire superiore ad un altro, molte volte il dissing può avere anche delle cause più personali. Offese subite, torti e antichi rancori si trasformano in una vera e propria forma di vendetta, per lavare via l’onta subita dall’avversario, e le proprie ferite. Oltre a tutti questi aspetti intenzionali del dissing, un fenomeno del genere può scivolare in una forma di violenza psicologica ma anche scatenare una grande ondata di comunicazione sui social.
Quando il dissing si trasforma in comunicazione
Un dissing, pur nascendo come conflitto tra due artisti del panorama musicale, può facilmente trasformarsi in un’opportunità di comunicazione per aziende o altre influencer. Molti, pur essendo spettatori, sfruttano la situazione per trarne visibilità. Diciamolo, il più delle volte risultano molto più simpatici e ironici dei protagonisti del dissing originario. I social media e la comunicazione sono importantissimi, quindi sfruttare un fenomeno del genere è quasi doveroso.
La strategia è quella di inserirsi nel flusso di discussione in modo divertente e ironico senza esserne direttamente convinti, ma riuscendo a fare pubblicità ai propri prodotti o alla propria persona. Ad esempio, per la questione Fedez-Tony Effe, sono molte le aziende e gli influencer che si sono accodati, realizzando video che a loro volta sono andati virali.
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Molto simpatico, ad esempio, è stato il video tra nonna Caterina e nonna Graziella dell’Antico forno Santa Caterina ad Altamura che, a colpi di rime e mestoli, hanno ricreato il dissing pubblicizzando le loro focacce, il loro pane e i loro biscotti, inserendo anche un messaggio di pace!