L’incresciosa storia di truffa ai danni del regista Davide Riondino che, secondo quanto detto, avrebbe versato ben 11 mila euro divisi in 23 bonifici.
Le truffe telematiche, si sa, possono colpire sempre e soprattutto, chiunque può esserne vittima. Più volte le autorità hanno organizzato incontri, nelle scuole per esempio, per esporre tutte le varie problematiche a cui ci si può esporre, durante quella che parrebbe, a orecchie inesperte, una normalissima telefona e che potrebbe invece, finire con lo svuotare totalmente il conto bancario o, alla meglio, sottrarci tutti i dati sensibili.
Certo, quello delle truffe telematiche è un mondo vasto e ovviamente, i truffatori cercano sempre nuovi metodi per raggirare i mal capitati. Purtroppo, non si sarà mai al sicuro totalmente da certe imboscate e adesso, questa nozione l’ha imparata a sua spese, anche il regista, cantante, attore e scrittore Davide Riondino che ha confessato di essere stato truffato telefonicamente. Vediamo com’è successo.
Cos’è successo
Una storia che avrebbe potuto coinvolgere chiunque, quella capitata a Davide Riondino, attore, regista, cantautore, musicista e scrittore, che negli scorsi giorni è diventato vittima di un complesso sistema fraudolento, basato su un nuovo livello di truffa telefonica. Se prima infatti, si rendeva necessario il contatto da parte di un finto operatore, che agiva a raggirare il mal capitato, adesso, nel caso di Riondino, è bastato un semplice SMS, che fosse però abbastanza credibile, affinché tutto si innescasse.
Un messaggio di testo, inviato apparentemente da Nexi, la nota piattaforma per pagamenti online. Nel messaggio veniva segnalato l’acquisto di uno smartphone da parte del 72enne, acquisto che Riondino non aveva ovviamente mai effettuato e per questo motivo, sempre nell’SMS veniva precisato che nel caso si volesse procedere a bloccare i pagamenti o avere un rimborso, si sarebbe potuta contattare l’assistenza telefonica, di cui veniva pure fornito il numero.
A quel punto, Riondino ha subito chiamato e si è ritrovato a parlare con un operatore. Riondino racconta il metodo con il quale gli sono stati estorti i soldi:“Il presunto operatore mi guidava al blocco dei pagamenti ma, con un raggiro di parole, riusciva a farmi fare dei bonifici a cui seguiva un messaggio di transazione negata”. Riondino ha confessato ai carabinieri, di aver effettuato ben 23 bonifici da 495 euro più le commissioni a suo carico.
Solo successivamente si è reso conto, che dal conto corrente mancavano ben 11.422 euro. Il regista, che pensava con quel bonifico di 495 euro, di bloccare un pagamento mai effettuato, ne ha in realtà approvati altri 23. Di questi, 17 bonifici sono andati a favore di tale Giuseppina Monetti mentre gli altri 6 sono andati a Lorenza Antonioli, entrambe personalità fittizie divenute irreperibili quando Riondino si è accorto del fatto, denunciando la truffa.