Cuccioli in pericolo: a lanciare l’allarme non solo gli animalisti, ma anche il Ministero della Salute. Una moda assolutamente da evitare.
Gli animali da compagnia fanno ormai parte della nostra vita in pianta stabile. La loro presenza ed il loro affetto sono per molti di noi un sostegno e un supporto irrinunciabile. In particolare, chi saprebbe resistere agli occhioni dolci di un cucciolo di cane o di gatto?
Facendo leva proprio su questa forma di sentimentalismo nell’ultimo periodo sarebbero nate delle mode che hanno come protagonisti proprio i cuccioli. Fra queste la più diffusa è il cosiddetto Puppy Yoga. Una disciplina, se così si può chiamare, che coniuga lo Yoga con la possibilità di coccolare ed accarezzare cuccioli di razza provenienti dagli allevamenti canini.
Il problema, però, è che spesso questi animali sono ancora troppo piccoli per poter interagire con gli esseri umani. Motivo per cui, oltre agli animalisti, è intervenuto anche il Ministero della Salute.
Non solo sul web, ma anche in tantissimi centri olistici si è diffusa la moda del cosiddetto Puppy Yoga. Il problema di queste attività apparentemente simpatiche e divertenti è che in realtà i cuccioli ‘utilizzati’ durante le lezioni sono spesso troppo piccoli per le interazioni con gli essere umani. Inoltre, in alcun casi, sarebbe emerso il mancato rispetto delle norme igieniche sia nei confronti dei partecipanti alle lezioni sia degli animali, a cui non viene permesso di uscire, bere e mangiare per continuare ad essere manipolati dai presenti.
Il Ministero della Salute è dunque intervenuto stabilendo che le sedute di Yoga con i cani rientrano nelle attività di IAA (Interventi Assistiti con Animali) e per questo, seguendo le linee guida nazionali, non possono mai essere praticate con i cuccioli, ma solo con soggetti adulti. Il Ministero invita inoltre le singole Regioni a vigilare sul rispetto della normativa.
Si tratta di un’importante vittoria non solo per gli animalisti, ma anche per tutti coloro che hanno a cuore il benessere degli animali. Di contro si tratta di una sconfitta per quelle attività, non solo il Puppy Yoga, che sfruttano i cuccioli come oggetti su cui lucrare e creare business.
“Non solo il Puppy Yoga rappresenta un’esperienza stressante sul piano psicofisico ed etologico per i cuccioli ma incentiva anche adozioni, in questi casi tramite acquisto, inconsapevoli”. Afferma Giusy D’Angelo, esperta cinofila Enpa. Come ha infatti ricordato anche l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) “Gli animali non sono cose, ma esseri senzienti e non possono essere utilizzati come mere ‘cose’ per bisogni temporanei”.