Dopo 50 anni torna in Italia la zanzara della malaria: dove è stata ritrovata e quali rischi si corrono, tutte le novità.
Pessime notizie per gli italiani. Dopo oltre 50 anni i ricercatori hanno trovato nel nostro Paese un esemplare della zanzara della malaria. Già nel 2022 era stato riscontrato un caso che ha portato ad effettuare controlli più approfonditi su una parte del territorio della Penisola.
Ad oggi le indagini hanno condotto ad alcune significative scoperte che hanno senza dubbi un importante impatto a livello sanitario.
Gli esperti raccomandano di incrementare i sistemi di sorveglianza e di prestare la massima attenzione. Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
Zanzara della malaria di nuovo in Italia: l’allarme degli esperti
Come abbiamo anticipato poco fa, dopo più di 50 anni i ricercatori hanno rilevato la presenza di esemplari di zanzara della malaria in Italia. Le prime indagini a riguardo erano state condotte già nel 2022 ed hanno portato ad alcune importanti scoperte.
In particolare, stando allo studio condotto sugli allevamenti di animali, i maneggi ed altri potenziali siti di riproduzione della zanzara ad opera dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, successivamente pubblicato su PubMed, la zanzara della malaria sarebbe di fatto tornata in Puglia dopo mezzo secolo. “La scoperta ha una forte rilevanza e impatto sanitario, evidenziando un aumento della ricettività delle aree meridionali del Paese”. Spiegano gli studiosi.
“Ogni anno vengono segnalati casi di malaria importata nei paesi europei, il rischio di introduzione del plasmodium della malaria da parte di portatori di gametociti tra i viaggiatori provenienti da Paesi endemici dovrebbe essere preso in maggiore considerazione”. Aggiungono gli autori all’interno dello studio. “I nostri risultati consentono di ripensare e costruire nuovi modelli per la previsione e l’espansione della malaria”. Rassicurano gli esperti.
Dal loro punto di vista, è infatti possibile rafforzare il sistema di sorveglianza su tutto il Sud Italia per cercare di prevenire il rischio di reintroduzione della malattia. Nonostante la rilevanza della scoperta, non bisogna dunque cedere all’allarmismo. “La presenza di zanzare del genere anofele, quelle cioè in grado di trasmettere la malaria, è una informazione da tenere nella giusta considerazione”. Ha dichiarato Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’università del Salento. “Si fa la sorveglianza della circolazione delle zanzare per questo motivo. Niente allarmismi, quindi”.
Ad ogni modo, per Lopalco il ritorno della zanzara della malaria in Italia sarebbe da interpretarsi come un altro preoccupante segnale relativo ai cambiamenti climatici e agli effetti catastrofici che questo ha sull’ambiente. “Certamente non parliamo di rischio immediato di riportare la malaria in Italia”. Ribadisce il professore. “Ma è un avvertimento che impone di prendere seri provvedimenti per migliorare ancora di più la sorveglianza delle zanzare e ridurne la circolazione”.