Cambiamenti epocali in arrivo per l’università di medicina, il governo vuole cambiare le modalità di iscrizione, cosa bolle in pentola.
L’università è un’istituzione importantissima della nostra società, il suo compito è formare le nuove generazioni preparandole al mondo del lavoro. Esistono tantissime facoltà diverse, tutte importanti, ma, tra queste, medicina è probabilmente la più ambita.
Ogni anno migliaia di studenti cercano di iniziare gli studi di medicina, ma devono affrontare uno scogli non da poco il famigerato test di ingresse. Quest’università, almeno fino ad oggi è a numero chiuso, ammette solo un numero ristretto di studenti, i quali, però, criticano aspramente questo meccanismo. Infatti non reputano corretto essere valutati su tematiche non strettamente attinenti alla medicina e credono che chiunque debba avere la possibilità di mettersi alla prova.
Il governo ha deciso di intervenire a gamba tesa sulla questione modificando in modo significativo le regole, l’annuncio arriva dal presidente della commissione Roberto Marti (lega) il quale esprime “molta soddisfazione per l’adozione del testo” specificando che è stato adottato con “la massima convergenza di tutte le forze politiche“.
Nello specifico sarà possibile iscriversi liberamente al primo semestre di: medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e scienze veterinarie. Ma in ogni caso ci sarà da fare sempre un test solo spostato all’inizio del secondo semestre, in questo modo gli allievi saranno valutati in base alle competenze acquisite nei primi mesi di studio, quindi pertinenti al loro campo. In pratica saranno indicati degli esami nel campo biomedico, farmaceutico, sanitario e veterinario da superare obbligatoriamente per accedere al secondo semestre.
Gli studenti che non saranno ammessi dovranno necessariamente cambiare facoltà, ma per loro fortuna possono conservare i CFU (crediti formativi universitari) conseguiti durante i primi mesi di studio e conservarli per la prossima università. Inoltre gli studenti dovranno necessariamente fare una doppia iscrizione, fortunatamente gratuita, per il primo anno, per potersi trasferire qualora non siano riusciti a superare il nuovo test.
Non tutti però sono d’accordo con questo cambiamento, specialmente tra i medici. Il presidente dell’ordine nazionale dei medici Filippo Anelli ha detto ad ANSA di essere nettamente contrario: “eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati“. In ogni caso, solo il tempo ci dirà se la scelta è giusta o no.