L’avvento delle chat ha avuto un effetto enorme sullo sviluppo dell’amore a distanza, ma le relazioni tra persone lontane esprimono sempre numerose criticità.
La scrittrice Ester Viola ha parlato estesamente dell’argomento rispondendo a una domanda inviatale da una ragazza scottata da un amore a distanza su iO Donna. Per la scrittrice bisogna sempre vivere con diffidenza questo tipo di rapporti. Il motivo? Nascono e si sviluppano sull’illusione, e si consumano nella sofferenza.
Ester Viola è collaboratrice de Il Foglio e gestisce la una posta del cuore su iO Donna, e ha pubblicato per Einaudi L’amore è eterno finché non risponde, Gli spaiati e Voltare pagina. L’autrice ammette che gli amori a distanza, all’inizio, possono essere qualcosa di estremamente coinvolgente. Sono sentimenti trascinanti, che possono spingere anche le persone non disposti a sperimentare una simile situazione a provarci.
Dipende dal fascino delle parole. Parole sempre “affidabili, in principio“. La scrittrice rivela che le promesse scambiate in chat “mandano in alto i cuori a razzo… Perché ogni rigo sembra una rivelazione“.
Si dice sempre che i rapporti a distanza, alla lunga, sono destinati a non sopravvivere. Il peso della lontananza può soffocare l’amore, lasciando spazio alla frustrazione, alla gelosia e alla sfidicia. Eppure ogni anno nascono sempre più amori a distanza.
Dipende ovviamente dalle innovazioni tecnologiche nell’ambito della comunicazione che permettono a tanti amori di sbocciare a chilimetri di distanza. E non è affatto raro che queste coppie sopravvivano. Ma video, telefonate e chat non possono mai sopperire alla mancanza determinata dal non poter essere fisicamente presenti nello stesso posto.
Di certo mantenere vivo un rapporto di coppia a distanza è una sfida nota a tantissime persone. E non sarebbe giusto generalizzare come fa la scrittrice Ester Viola argomentando fondamentalmente che tutti questi rapporti sono destinati a generare disagio o sofferenza.
“Sulle relazioni a distanza c’è solo una cosa da dire: no, no, no“, scrive Ester Viola. “A ogni chilometro di separazione sulla cartina geografica, una tacca in più di dio-mio-è-perfetto. Di tutte le trappole, proprio questa?”
Per la scrittrice l’infatuazione stessa che nasce a distanza è sempre ingannevole: è la distanza stessa a creare l’illusione di sentimento, attraverso l’idealizzazione. Quindi alla base non può esserci mai conoscenza profonda dell’altro.
“Finisce sempre allo stesso modo. Chiunque ci sia passato sa che scrivere e vivere distanti porta all’unico risultato di rendersi due bot felici di conoscersi, due estranei“, afferma la scrittrice, che ammette di avere esperienza in merito. “Due sconosciuti all’ultimo stadio. Scrivere è cambiare pianeta. Diventi chi vuoi“.