Non tutti sanno che grazie alla prescrizione puoi non pagare le spese condominiali. Cosa c’è da sapere.
Le spese condominiali possono diventare un vero macigno per molte famiglie e non è raro indebitarsi con il condominio. Tuttavia, una volta che vanno in prescrizione, è possibile non pagare più nulla. Vediamo tutto nel dettaglio.
In tempi di carovita e bollette alle stelle, a indebitarsi ci vuole un attimo. Oltre a debiti con Fisco, banche o creditori privati, molte famiglie contraggono debiti anche con il condominio, non riuscendo a sostenere tutte le spese condominiali. Le spese condominiali possono essere di due tipi. Ci sono le quote ordinarie con cadenza periodica, e le quote straordinarie, riscosse solo quando c’è bisogno di un contributo suppletivo per far fronte a spese impreviste.
Se avete debiti con il condominio, c’è un modo per riuscire a non pagarli: la prescrizione. Infatti dopo un certo numero di anni le spese condominiali vanno in prescrizione e nessuno potrà più chiedervi nulla. La prescrizione delle quote condominiali segue regole diverse a seconda che si tratta di quote ordinarie o straordinarie.
Spese condominiali: ecco quando vanno in prescrizione
Come anticipato, una volta cadute in prescrizione, voi non dovrete più pagare le spese condominiali. Tuttavia ci sono tempistiche ben precise da tenere in considerazione che variano a seconda del tipo di spesa. Vediamo nei dettagli.
Le spese condominiali ordinarie vanno in prescrizione dopo 5 anni. La prescrizione di cinque anni fa sì anche che l’amministratore che non abbia mai interrotto la prescrizione possa chiedere al condomino moroso non più degli ultimi cinque anni di quote ordinarie. Le spese straordinarie, invece, vanno in prescrizione dopo ben 10 anni. Pertanto se un condomino decide di rifare la facciata, la prescrizione di tale spesa straordinaria decorrerà dalla delibera di approvazione da parte dell’assemblea di condominio.
Da notare però che la prescrizione si azzera e si rinnova ad ogni approvazione da parte dell’assemblea condominiale che, di norma, avviene ogni anno. Di conseguenza i debiti rischiano di non andare mai in prescrizione perché è come se ogni anno, ad ogni assemblea, si ripartisse da zero. Inoltre l’amministratore può interrompere il termine di prescrizione in vari modi. Ad esempio può notificare una diffida di pagamento a mezzo raccomandata o può notificare un decreto ingiuntivo. Anche in questo caso l’interruzione del termine di prescrizione fa ripartire il conteggio da zero anche se fossero passati già 4 anni e 11 mesi la prescrizione viene interrotta e il conteggio riparte dall’inizio.
Spese condominiali per chi è in affitto
Le spese condominiali sono obbligatorie non solo per i proprietari ma anche per gli inquilini in affitto. In questo caso, tuttavia, il pagamento non sarà dovuto al condominio ma al padrone di casa. Solitamente le spese condominiali vengono pagate insieme alla rata mensile dell’affitto. Le spese condominiali che gravano sull’inquilino sono indicate nel contratto; in assenza di specificazione, egli deve far fronte alle spese per pulizia, manutenzione dell’ascensore, fornitura di acqua, energia elettrica, riscaldamento, aria condizionata, e altri servizi comuni.
L’inquilino deve corrispondere gli oneri accessori entro 60 giorni dalla richiesta del locatore. Diversamente rischia lo sfratto. Nel caso di inquilini in affitto cambiano anche i tempi per la prescrizione che scendono a 2 anni. Se l’inquilino non paga quanto dovuto, non sarà l’amministratore ad agire contro di lui ma solo il locatore. Questi può procedere anche allo sfratto a patto però che l’importo degli oneri accessori non pagato abbia raggiunto almeno due quote di canone di locazione e il ritardo sia superiore a 60 giorni.