Le dita chiuse nella portiera dell’auto è un’esperienza che non si augura nessuno di fare. Se dovesse capitare, quanti soldi si possono prendere dall’assicurazione?
È importante sapere cosa fare e come reagire nel caso in cui ci si dovesse trovare con un dito schiacciato nella portiera della propria macchina per bloccare il dolore ed evitare ulteriori problemi. Ma è ugualmente fondamentale sapere come si comporta l’assicurazione in questi casi.
Tutti coloro che hanno vissuto il trauma delle dita schiacciate nella portiera dell’auto sanno perfettamente del dolore atroce che si prova. Un evento destabilizzante che, la maggior parte delle volte, lascia senza fiato e compromette seriamente la circolazione.
L’evento è spesso causato dalla distrazione o da una vita frenetica. Al di là delle cause e dal rimedio del dolore, in questo articolo vogliamo andare a parlare non delle conseguenze fisiche, ma se è possibile chiedere un risarcimento. In pratica, andare a capire come si comporta l’assicurazione quando capita che di schiacciare le dita nella portiera dell’auto.
Dita nella portiera auto, l’assicurazione paga il danno?
Quando le dita rimangono schiacciate all’interno della portiera si tratta di un infortunio che accade a bordo della vettura, ed è quasi improbabile che l’incidente possa capitare quando l’auto è in corsa. Tuttavia, dopo aver bloccato il dolore e medicato l’eventuale ferita, in molti pensano a rivolgersi alla propria compagnia assicurativa per ottenere un indennizzo.
Nonostante, come abbiamo specificato prima, l’auto sia ferma quando le dita rimangono schiacciate all’interno del veicolo, l’assicurazione dell’auto è tenuta a risarcire la persona infortunata nel caso in cui si tratta di un “terzo passeggero”. Questo al di là che il danno sia stato provocato dal conducente o un altro individuo.
In questi casi, dunque, viene applicata la disposizione dell’art. 2054 c.c., secondo cui il conducente di un veicolo utilizzato in maniera conforme è tenuto a risarcire il danno prodotto. Mentre la sentenza 10024/2020 della Corte di Cassazione ha poi specificato che il danno deve essere pagato da chi commette il gesto non volontario.
C’è da aggiungere che, nel caso in cui l’assicurazione non dovesse coprire il danno per qualsiasi motivo, il responsabile è l’autore del gesto, ovvero colui che imprudentemente ha chiuso la portiera, come dispone l’art. 2043 c.c. A meno che il gesto sia stata involontariamente autoinflitto.