Un ingrediente che usiamo come il prezzemolo mettendolo dappertutto o quasi, ma che può rivelarsi un killer silenzioso per il nostro organismo.
Gli italiani ne utilizzano troppo: ecco alcuni consigli pratici per tagliare i consumi di questo ingrediente tanto amato quanto pericoloso del quale spesso ne facciamo un consumo spropositato e migliorare la nostra salute.
Gli italiani: un popolo di santi, poeti e… salatori. Già, gli abitanti del Belpaese salano troppo, quasi il doppio della quantità raccomandata dall’OMS. Ma non sono gli unici al mondo a consumare decisamente troppo sale.
Motivo per il quale la World Action on Salt, Sugar and Health (WASSH) promuove ogni anno una settimana (dal 15 al 21 maggio) per sensibilizzare 100 Paesi di diversi continenti a una graduale diminuzione dell’uso di sale, fino a meno di 5 grammi giornalieri, come consiglia l’Organizzazione Mondiale della sanità.
Nel mondo ogni giorno si consuma circa il doppio della quantità di sale raccomandata dall’OMS (10.78 g/die nel 2019 secondo le stime). Nel biennio 2018-2019 gli italiani hanno consumato in media 9,5 grammi di sale al giorno nel caso degli uomini e 7,2 grammi al giorno nel caso delle donne. Soltanto il 9% degli uomini e il 23% delle donne consuma meno di 5 grammi di sale al giorno.
Da qui la necessità di diminuire i consumi di sale nell’ottica della prevenzione e del controllo delle malattie croniche non trasmissibili. A questo mirano da tempo sia il Piano Nazionale della Prevenzione che il Programma “Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari”, con diversi Protocolli d’intesa tra il Ministero della salute e le Associazioni di produttori di alimenti artigianali o industriali per la riduzione del contenuto di sale in varie categorie di prodotti alimentari.
Passi indispensabili se consideriamo che al mondo circa tre quarti del sale consumato si trova già all’interno di cibi processati e consumati. Una percentuale che in diversi Paesi arriva anche all’80%, con danni notevoli per la salute. È noto infatti che consumare troppo sale favorisce l’aumento della pressione arteriosa che, di conseguenza, innalza il rischio di andare incontro a gravi malattie cardio-cerebrovascolari (come infarto del miocardio e ictus cerebrale). L’eccessivo consumo di sale è legato anche a altre patologie cronico-degenerative: tumori, in particolar modo quelli dello stomaco, osteoporosi e malattie renali.
Come fare per ridurre il consumo di sale? Gli esperti, a cominciare da WASSH, propongono di adottare 5 azioni concrete per arrivare a ridurre i consumi di sale a meno di 5 grammi giornalieri: