Il 14 maggio è arrivato l’annuncio ufficiale dell’addio di Fabio Fazio alla Rai dopo quarant’anni all’interno della tv di Stato. Il conduttore ligure ha parlato dell’accaduto aggiungendo qualche stoccata.
Sta per iniziare una nuova epoca per la televisione italiana. L’addio di Fabio Fazio alla Rai sta facendo molto discutere e probabilmente si parlerà ancora per molto tempo di uno dei divorzi più rumorosi della storia della televisione. Già nell’ultima puntata andata in onda di “Che tempo che fa”, Fazio aveva commentato la decisione presa dall’azienda.
“Sono in Rai da 40 anni. Non si può essere adatti a tutte le stagioni. Io non credo di esserlo. Con grande entusiasmo intraprendo un nuovo cammino, spero, e ne sono convinto di inventiva e creatività. Io qui ho trascorso 40 anni e ringrazio tutte le persone che ho incontrato e da cui ho imparato”. Questo il suo commento nel corso del programma. Viste però le polemiche degli ultimi giorni, Fazio è tornato a parlare.
Il presentatore ha spiegato meglio quali sono state le ragioni che hanno portato alla separazione con la Rai sul settimanale “Oggi”, all’interno della sua rubrica “Senza Impegno”. Innanzitutto Fazio ci ha tenuto a chiarire fin da subito di non sentirsi affatto una vittima per quanto accaduto e che anzi è alquanto infastidito da una certa narrazione:
Nessun vittimismo e nessun martirologio: detesto entrambe le forme di autocommiserazione. Non è proprio il caso. Semplicemente è andata così: continuerò il mio lavoro altrove e come ogni inizio sarà l’opportunità per inventare cose nuove e tentare nuove strade.
Dichiarazioni insomma che fanno eco a quanto già detto in Rai. Fazio però ha avuto qualcosa da ridire proprio al sistema e al mondo della politica nella gestione della cosa pubblica e della tv di Stato in nello specifico.
Fazio ritorna sull’addio alla Rai e svela la verità sull’accaduto
Tra le sue dichiarazioni, una di quelle che ha colpito di più è su come stesse vivendo gli ultimi periodi in Rai. Il conduttore per sua stessa ammissione non si sentiva più parte della nuova narrazione presente nella televisione di stato senza negare la sua amarezza dovuta a determinati meccanismi politici e di potere.
La politica si sente tutta legittimata dal risultato elettorale a comportarsi da proprietaria nei confronti della cosa pubblica con pochi riguardi per il bene comune e con una strabordante ingordigia. E non solo per quel che riguarda la televisione.
Fazio ha continuato poi su questa linea, spiegando come si fosse spesso sentito “merce pericolosa” all’interno del suo stesso posto di lavoro e nella Rai, un luogo che per quasi mezzo secolo ha chiamato casa.
Negli anni scorsi ho sperimentato sulla mia pelle che cosa vuol dire essere adoperato come terreno di scontro senza alcuna possibilità di difesa se non quella dei risultati del proprio lavoro. Anche se servono a poco o niente, soverchiati come sono dalla potenza di fuoco che ti viene scaricata addosso.
La sensazione di essere merce pericolosa e non una risorsa della propria azienda non è gradevole. Il mio lavoro consiste nel fare televisione e non nel cercare un faticoso equilibrio con questo o quell’esponente politico a cui chiedere aiuto. Per fortuna non frequento e incontro Ministri ed esponenti di partito esclusivamente nello spazio pubblico della trasmissione che conduco. L’essere un irriducibile provinciale è sempre stata una salvezza.
Parole che lasciano spazio a poche interpretazioni e che fanno capire quanto gli ultimi periodi in Rai non devono essere stati facili per lui. Fazio comunque come da lui dichiarato non smetterà di fare televisione e dal prossimo autunno tornerà con un nuovo programma su Discovery a canale NOVE. Con lui ritroveremo sicuramente anche Luciana Littizzetto che ha già commentato in modo piccato il loro addio ma siamo sicuri che ci saranno altre dichiarazioni in futuro visto che mancano ancora due puntate al termine dell’ultima stagione di “Che tempo che fa”.