Fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo, e ogni figlio è una storia a sé, ma ci sono dei capisaldi in grado di orientare il percorso educativo: ecco quali.
Viviamo in tempi di grande e generale disorientamento: vale per i figli come per i genitori. In un’epoca in cui sembrano venir meno certezze e punti di riferimento, educare un bambino e accompagnare un adolescente verso l’età adulta è una sfida da far tremare le vene ai polsi. Ma tocca pur sempre a noi “grandi” aiutare le nuove generazioni a mantenere la bussola…
Ci sono alcuni strumenti fondamentali per riuscire in questa ardua impresa. Una manciata di paroline magiche che dovrebbero essere un faro per ogni educatore, ma tanto facili da pronunciare quanto difficili da mettere in pratica con il giusto rigore e la necessaria coerenza. Vediamole una per una.
Le giuste “dritte” per crescere bene i propri figli
- Dare il buon esempio
Il genitore dovrebbe accompagnare il proprio figlio alla scoperta del mondo “vero”, che è tutt’altra cosa rispetto alla realtà virtuale dei social e del web. I musei, il teatro, la natura sono mondi magnifici e sconfinati da esplorare, alla scoperta di bellezze reali. Ma l’interesse e l’entusiasmo devono partire da noi. Se stiamo tutto il tempo con lo smartphone in mano e uno schermo davanti agli occhi, la nostra prole penserà che la vita finisca lì…
- Mostrare vicinanza
Non solo in senso fisico e materiale, ma soprattutto dal punto di vista affettivo ed emotivo. Solo così saremo in grado di gestire l’indole ribelle – specie durante l’adolescenza – e riportare il percorso di crescita sui binari giusti. E gli infonderemo la fiducia necessaria affinché chieda il nostro aiuto quando ne avrà bisogno.
- Portare rispetto.
Un buon genitore non può pretendere che suo figlio sia la sua fotocopia. Idee, comportamenti, stili di vita diversi fanno parte del gioco e devono essere accettati e compresi. Entrando nell’ottica d’idee che nostro figlio è diverso da noi e non è una nostra proprietà, rafforzeremo anche il suo spirito di indipendenze e autonomia e lo metteremo in condizione di esprimere la sua identità.
- Adottare un atteggiamento di fiducia
Un figlio va controllato, non spiato. La percezione di una mancanza di fiducia scava fossati di insicurezza e incomunicabilità, e a lungo andare logora i rapporti.
- Esprimere sostegno
Mai assumere un atteggiamento giudicante nei confronti di un figlio: le sue mancanze non vanno condannate, ma colmate con il nostro aiuto.
La “ricetta” è servita, non resta che passare ai fatti concreti.