Può capitare che nei condomini non tutti siano d’accordo sull’idea di aderire ad agevolazioni come il superbonus. Ma un solo condomino può bloccare i lavori?
I condomini sono quasi per definizione luoghi di contrasti e di disaccordo perenne. Ecco perché capita spesso che, pure di fronte ad agevolazioni che dovrebbero far tutti contenti, spunti sempre qualche malcontento. Il contrario o il sospettoso, non convinto o non intenzionato a favorire la partenza dei lavori.
Anche con il superbonus, cioè l’ex 110% (che dal 2023 è un 90%), nei condomini può succedere che qualcuno voglia opporsi ai lavori. E questo nonostante tutti i vantaggi previsti dallo Stato. Sì, è vero, conveniva muoversi prima, dato che nel frattempo, i suddetti vantaggi sono stati ridotti alle sole detrazioni fiscali. Ma è sempre un peccato se dei lavori convenienti e utili per tutti vengono bloccati da una sola o poche persone.
La Legge ha già una soluzione in realtà. Il legislatore ha stabilito che l’adesione dei condomini al superbonus possa essere deliberata dall’assemblea, quindi a maggioranza. Ciò significa che non occorre l’unanimità. Ciononostante qualora anche un solo proprietario dovesse opporsi, potrebbero comunque sorgere dei problemi. Per esempio a proposito della parti del condominio interessate dai lavori.
Tipo l’isolamento termico degli involucri edilizi, se i lavori dovessero insistere anche sui balconi del contrario, o la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni, eccetera…
Condomini e superbonus: ecco come superare l’ostruzionismo di pochi proprietari
Col decreto blocca cessioni, per quanto riguarda i condomìni, gli interventi per cui risulti già adottata la delibera assembleare (che ha approvato l’esecuzione dei lavori) e risulti presentata la CILA restano esclusi dal blocco. Secondo le nuove regole, si può procedere ai lavori anche nel caso in cui uno o più condòmini siano contrari. Se tuttavia il condomino contrario esprime una maggioranza millesimale superiore a quella dei favorevoli, la delibera rischia lo stesso di non essere valida.
Resta quindi ancora presente il problema iniziale. Mettendosi d’impegno, il condomino in disaccordo può dar fastidio. In altri termini: l’opposizione di uno o più condòmini potrebbe creare qualche problemuccio per quanto riguarda la detrazione fiscale collegata al superbonus.
Il condomino riluttante può per esempio rifiutarsi di partecipare alla spesa. E può sempre contestare i lavori. Facendo così perdere tempo e voglia agli altri condomini. Per la legge si può procedere nonostante la volontà del condomino contrario solo nel caso in cui i lavori non invadano la sfera privata del già citato contrario.
Una scappatoia c’è: la legge prevede la possibilità che i condòmini che intendono usufruire della detrazione possano farsi carico dell’intera spesa al fine di poter beneficiare dell’incentivo, nonostante ci sia qualcuno che non paga o si rifiuta di farlo. Si tratta di un vero e proprio accollo delle spese, che in pratica esonera dalla partecipazione i condòmini contrari.