Grandi cambiamenti in arrivo per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza. Si mette molto male per i furbetti.
Con il Governo Meloni il Reddito di cittadinanza cambia nome, importo e destinatari: le novità saranno molte a partire da settembre. L’obiettivo è rimettere in moto il mercato del lavoro incentivando le assunzioni e, al contempo, dare sempre meno spazio ai furbetti. Vediamo nel dettaglio tutti i cambiamenti in arrivo.
Il prossimo settembre non diremo addio solo all’estate ma anche al Reddito di cittadinanza. La misura nata nel 2018 su forte spinta del Movimento Cinque Stelle, non è stata rinnovata dall’Esecutivo di Giorgia Meloni. La misura grillina in questi 5 anni non ha purtroppo portato ai risultati sperati ma, in compenso, è stata terreno fertile per numerose truffe ai danni delle casse statali.
Il Governo Meloni ha comunque deciso di mettere in campo altre forme di aiuto. La bozza del Decreto lavoro contiene il testo preliminare che attuerà la riforma del Reddito di cittadinanza. L’obiettivo è, da un lato, assistere chi è privo di introiti e, dall’altro, incentivare le assunzioni. Il Governo, pertanto, si muoverà in due direzioni: sostenere le fasce reddituali più deboli della popolazione e aiutare le imprese affinché possano tornare ad assumere con contratti stabili.
Reddito di cittadinanza: ecco come cambierà
A partire dall’1 settembre non sarà più possibile fare richiesta per ottenere il Reddito di cittadinanza. Chi già lo percepisce continuerà ad averlo fino alla scadenza, poi non gli verrà più erogato. Al posto del sussidio nato durante il primo Governo di Giuseppe Conte, sono state introdotte tre nuove misure che si rivolgono a tre differenti platee.
Ecco i tre nuovi aiuti che, a partire da settembre 2023, prenderanno il posto del Rdc.
- Garanzia per l’inclusione
Il primo aiuto è la “Garanzia per l’inclusione”. Esso consisterà in un contributo di 500 euro al mese che, a seconda della composizione del nucleo familiare, può arrivare fino a 1150 euro. Questa misura si rivolge alle famiglie all’interno delle quali vi sia almeno un componente over 60 o un disabile o dei minori.
- Prestazione di accompagnamento al lavoro
Il secondo sussidio che prenderà il posto del Reddito di cittadinanza è la Pal: Prestazione di accompagnamento al lavoro. Questo aiuto consiste in un assegno mensile di 350 euro e si rivolge a quei nuclei familiari in cui siano presenti soggetti occupabili, cioè in grado di lavorare. Per ottenerlo sarà necessario prendere parte ad un percorso di riqualificazione lavorativa.
- Garanzia per l’attivazione lavorativa
L’ultima misura introdotta dal Governo Meloni è la Gal: Garanzia per l’attivazione lavorativa. Si tratta di un assegno di 350 euro al mese erogato a sostegno del reddito per il solo 2023. Questo beneficio si rivolge a quelle famiglie che versano in una condizione di povertà assoluta attestata dall’Isee.
La novità più rilevante, tuttavia, è data dagli incentivi all’occupazione che verranno erogati direttamente alle aziende con lo scopo di stimolare le assunzioni. È previsto un maxi-contributo del 60% del costo del lavoro per quelle imprese che, tra giugno e dicembre 2023, assumeranno i giovani under 30. Inoltre è previsto uno sgravio fiscale fino a un massimo di 8mila euro l’anno per le aziende che assumeranno i percettori del Reddito di cittadinanza. Prevista anche una stretta contro i furbetti: i controlli su chi ricorre alla misura assistenziale saranno più stringenti e saranno create sanzioni penali specifiche per chi dichiarerà il falso.