Dall’inizio del nuovo millennio è tra i dieci siti maggiormente visitati al mondo. Oggi, però, arriva la clamorosa decisione
Una notizia che non avremmo mai voluto dare. Wikipedia, infatti, è per molti un punto di riferimento per la raccolta di informazioni. Se un tempo, infatti, consultarla era visto in termini dispregiativi e degradanti, col tempo, l’enciclopedia gratuita online si è guadagnata grande credito. Ora, però, la chiusura forzata.
Wikipedia nasce all’inizio del nuovo millennio. Siamo nel 2001 quando inizia le pubblicazioni e inizia a espandersi sempre di più. Etimologicamente Wikipedia significa “cultura veloce”, dal termine hawaiano wiki (veloce), con l’aggiunta del suffisso -pedia, da enciclopedia, appunto. Lanciata inizialmente in lingua inglese, in breve tempo avrà versioni multilingue. Questo, infatti, è uno dei tratti più importanti di Wikipedia. Insieme, ovviamente, al fatto di essere libera, collaborativa e gratuita.
Come detto, inizialmente, la consultazione di Wikipedia era vista non in termini positivi, avendo la nomea di fonte non attendibile. Negli anni, invece, la pagina creata da Jimmy Wales e Larry Sanger ha acquisito sempre maggiore autorevolezza. Da diversi anni ormai è costantemente tra i dieci siti maggiormente consultati al mondo. Adesso, però, arriva una doccia fredda: la chiusura.
La chiusura coatta di Wikipedia
Tutto ciò è conseguenza della guerra in Ucraina. Come sappiamo, infatti, il 24 febbraio 2022, la Russia di Vladimir Putin ha deciso di invadere l’Ucraina, Stato confinante su cui, da sempre, ha mire espansionistiche. Quella decisione ha, di fatto, riportato il mondo alla divisione in due blocchi, tipico della Guerra Fredda. La decisione di chiudere Wikipedia si incastra proprio in questa nuova situazione geopolitica.
La Russia di Vladimir Putin ha deciso infatti di chiudere Wikipedia. Il Cremlino considera la libera enciclopedia online un nemico. Anzi, un vero e proprio strumento del nemico americano, che spaccia versioni false e politicizzate. La Russia contesta a Wikipedia una serie di distorsioni storiche e politiche che è possibile leggere su Wikipedia, con riferimento alla guerra in Ucraina. Da qui, peraltro, anche una denuncia nei confronti del portale.
La Russia, allora, chiuderà Wikipedia. Un altro segnale che gli analisti internazionali considerano illiberale da parte del regime di Vladimir Putin. La chiusura di Wikipedia, comunque, non dovrebbe essere immediata. Prima, infatti, la Russia creerà una alternativa nazionale, per veicolare le notizie in maniera “corretta”. La strada che imboccherà la Russia è stata tracciata dal presidente del Consiglio presidenziale russo per lo sviluppo della società civile e dei diritti umani Valery Fadeev. Il Cremlino sta già lavorando a un portale basato sulla Grande Enciclopedia Russa.