Il Canone Rai è certamente una delle tasse più odiate dagli italiani. A breve però potrebbe esserci un colpo di scena: la decisione del Governo.
Nessuno paga felicemente il Canone Rai, è bene dire la verità. La buona notizia è che il nuovo Governo potrebbe prendere la decisione drastica proprio in queste ore, ma scopriamo che cosa sta succedendo.
Questo 2023 ha visto il Canone Rai uscire dalle bollette. Ma ben presto l’imposta potrebbe proprio uscire definitivamente dalla vita degli italiani. Ad essere a favore dell’eliminazione del Canone Rai è specialmente il Vice Presidente del Consiglio, Matteo Salvini. Questa è una delle iniziative cardini del disegno di legge del Carroccio. L’importo della tassa per il servizio televisivo pubblico sarà ridotto anno dopo anno del 20% fino a sparire completamente. L’addio dovrebbe esserci nei cinque anni successivi all’approvazione della legge.
Nel documento questa imposta è definita c0me “Anacronistica e ingiusta“. Infatti questa tassa si deve pagare semplicemente per la detenzione di apparecchi atti o adattabili a ricevere un segnale. Allo stesso tempo però si può evitare l’imposta nel caso in cui una zona non ha accesso alla rete o gli utenti saranno impossibilitati a fruire del servizio per motivi estranei alla propria volontà. Andiamo quindi a vedere cosa sta succedendo e perché Salvini vuole ridefinire il concetto di servizio pubblico.
Canone Rai, si va verso l’addio: il disegno di legge della Lega
La volontà di Matteo Salvini è quella di ridefinire il concetto di servizio pubblico e quindi il ruolo più ampio dell’emittente statale. All’interno del disegno di legge, il servizio radiofonico pubblico è definito come indispensabile per mantenere e affermare i valori culturali e sociali e difendere, al contempo, le identità locali. Ma non finisce qui visto che il DDL si augura che questo riesca a fornire un’informazione fruibile e condivisibile offerta tramite televisione, radio e altri dispositivi multimediali.
Secondo il testo, quindi, le trasmissioni dovranno essere “idonee a comunicare al pubblico una più completa e realistica rappresentazione del ruolo che le donne svolgono nella vita sociale, culturale ed economica del Paese, nonché nelle istituzioni e nella famiglia, valorizzandone le opportunità, l’impegno e i successi conseguiti nei diversi settori, in adempimento ai principi costituzionali”. Inoltre nel testo si parla anche di un nuovo canale televisivo. Questo sarà dedicato alla trasmissione di programmi e rubriche di promozione culturale.
Insomma, questo canale sarà dedicato a programmi che fungono da spot pubblicitario per il paese. All’interno di questa rete non potranno essere trasmesse pubblicità. L’intento della Lega è anche quello di cambiare la gerarchia dirigenziale. Gli incarichi saranno più lunghi per garantire maggiore continuità e certezza. Infine il DDL si conclude con un riferimento al contenimento dei costi e garanzie sulle responsabilità editoriali. Adesso, quindi, si sta cercando solo di capire se il nuovo disegno di legge passerà nelle camere del potere.