Moltissime persone commettono un errore in seguito all’acquisto di un determinato capo d’abbigliamento: scopriamo insieme di cosa si tratta.
Lo scoppio della pandemia diffusa nel 2020 ci ha permesso di valutare nuovamente l’importanza dell’igiene personale, in quanto ognuno di noi può essere considerato un veicolo infettivo e batteriologico. Negli ultimi anni, questo ha consentito la diffusione di tecniche di igienizzazione quali l’uso frequente di gel antibatterici, ma anche lavaggio frequente delle mani e il controllo rispetto a qualsiasi tipo di contatto con la pelle. A questo proposito, occorre analizzare un’altra pratica molto comune, ossia lo shopping – in negozio si intende, non online. Ebbene, ognuno di noi spesso e volentieri compie un errore decisamente pericoloso e al contempo poco considerato.
Grazie al superamento delle limitazioni covid, moltissime persone sono tornate all’interno dei negozi – comprando quindi i capi di abbigliamento esposti e provandoli come di consueto nei camerini. La paura di un eventuale contagio ha lasciato lo spazio al disperato bisogno di normalità. L’ossessione per l’igiene è stata quindi temporaneamente accantonata: la clientela sceglie il capo di abbigliamento, lo recupera e lo indossa per potersi assicurare della taglia e della forma; si procede quindi con l’acquisto e si torna a casa soddisfatti. A questo punto, moltissime persone compiono un errore immane: ecco cosa non fare dopo una giornata sfrenata di shopping.
Shopping e nuovi acquisti: cosa non fare con un nuovo capo di abbigliamento
Generalmente, quando acquistiamo un nuovo capo di abbigliamento, desideriamo indossarlo immediatamente – soprattutto se si tratta di qualcosa che abbiamo desiderato per diverso tempo. Come ci comportiamo quindi? Semplice: utilizziamo il nuovo acquisto direttamente dal negozio, senza passarlo velocemente in lavatrice. Si tratta di un errore pericoloso ed assolutamente paradossale considerando ciò che abbiamo patito con la pandemia. Ci troviamo di fronte ad un contatto diretto con la pelle, in cui il tessuto può essere entrato in contatto con qualsiasi forma di muffa, batteri e secrezioni corporee di ogni genere.
Indossare un determinato indumento senza averlo lavato, corrisponde all’utilizzo di un capo usato da una miriade di persone diverse. Facendo riferimento ad esempio all’influenza oppure al raffreddore, in questo caso il virus persiste sul tessuto per 48 ore – se un cliente dovesse indossarlo prima di voi, entrerete direttamente in contatto con il batterio in questione. A maggior ragione occorre lavare il capo di abbigliamento laddove quest’ultimo sia colorato, in modo da eliminare la sostanza chimica colorante in eccesso. Evitare questa prima fase post-acquisto può comportare una serie di conseguenze, più o meno gravi.
In primo luogo, potremmo ammalarci: patologie stagionali, tosse, raffreddore e simili; in secondo luogo, potremmo esporre la pelle all’insorgenza di dermatiti, funghi ed irritazioni assolutamente fastidiose. Per evitare di affrontare tutto questo, è sufficiente passare il capo di abbigliamento scelto in lavatrice – questo discorso vale per qualsiasi tipo di acquisto, ma assume ulteriore importanza laddove si parli di indumenti intimi quali mutante, canottiere e reggiseni.