L’inquinamento acustico può essere un gran problema, chi vive in città lo sa bene. Ma che effetto ha il suono sul nostro organismo? Ci sono armi soniche che possono uccidere
L’orecchio umano è un bersaglio incredibilmente vulnerabile: non si può chiudere, non si può scegliere cosa sentire, selezionando alcuni suoni ed escludendone altri, e i suoni che lo raggiungono possono facilmente modificare il nostro stato fisico o psicologico.
Ecco perché dalla seconda metà del ‘900, con l’intensificarsi degli sforzi bellici dei paesi coinvolti nella Seconda Guerra Mondiale, si è sviluppata la ricerca scientifica sugli usi militari e polizieschi del suono. Pensavate che l’utilizzo di armi soniche fosse esclusivo appannaggio dell’immaginario fantascientifico di film come Dune e Star Wars? Beh, ripensateci: le nostre orecchie non sono al sicuro.
Le armi soniche sfruttano frequenze ed ampiezze particolari
A certe frequenze ed intensità le onde sonore, che altro non sono che vibrazioni meccaniche, possono avere un effetto nocivo sull’orecchio e su tutto il resto del corpo. In poche parole, un suono a determinate frequenze o a volume estremamente alto può facilmente uccidere.
Non pensate che sia solo il volume a far danno: anche gli ultrasuoni ad alta intensità, non udibili dall’orecchio umano perché di frequenza troppo alta, possono causare danni. Con loro anche gli infrasuoni, ovvero i suoni a frequenze molto basse, possono avere effetti devastanti sul nostro fisico.
L’esposizione a certi suoni in modo prolungato può danneggiare l’orecchio in vari modi: può provocare un fastidioso acufene o una forma di sordità, e lo sa bene chi per lavoro è costretto ad indossare le cuffie antirumore.
Parlando di intensità, facciamo riferimento all’unità di misura del livello di pressione del suono, il Decibel: essendo una misura ricavata sull’essere umano, zero decibel corrispondono al minimo che l’essere umano possa percepire, e non al silenzio assoluto. Per farci un’idea, un bisbiglio misura 20 dB, una lavatrice in funzione 50 dB, una normale conversazione 60 dB.
Il Laboratorio Acustico dell’Esa è in possesso di un’arma sonica letale. Cosa ci faranno?
Quand’è che l’orecchio inizia ad accusare il colpo? Il livello di disturbo si aggira intorno ai 120 dB, e la soglia del dolore intorno ai 140.
Tra i 140 e i 170 dB iniziano a comparire dei sintomi, spesso temporanei, quali problemi respiratori, vista offuscata, sensazione di calore, nausea, formicolio, mal di testa, acufene.
A partire dai 160 dB, i timpani si lacerano, e a mano a mano che aumenta l’ampiezza del suono gli effetti sul corpo si fanno sempre più devastanti: a partire dai 200 dB – il volume emesso da un’onda d’urto – si perforano i polmoni, e oltre i 210 dB le emorragie interne possono portare alla morte.
Conviene quindi stare alla larga dal dispositivo in possesso del Laboratorio Acustico dell’Agenzia Spaziale Europea di Noordwijk, nei Paesi Bassi. Un’arma sonica che serve a testare i satelliti che verranno mandati in orbita, per vedere se riusciranno a sopportare le vibrazioni meccaniche e la pressione sonora provocate dal rumore del lancio.
Il dispositivo consiste di quattro corni, che sfruttano un flusso di azoto gassoso per produrre un suono di ampiezza uguale a quello percepito stando affianco ad un jet in fase di decollo, ovvero superiori ai 154 dB.
Una breve esposizione potrebbe non essere letale, ma può far esplodere i timpani. Un suono di quell’intensità, come abbiamo visto, può far esplodere i polmoni a causa della pressione d’aria, o anche causare un embolo che dai polmoni arriva al cuore.
