Il Commissario Ricciardi, personaggio fittizio, nato dalla penna di Maurizio De Giovanni, sembra essere sempre tormentato. Cosa lo inquieta e perché?
Maurizio De Giovanni è uno dei giallisti contemporanei più amati. Classe 1958, nasce a Napoli, città che porterà sempre nei suoi romanzi. Fin da ragazzino ha una spiccata passione per la letteratura. Non gli piace solo leggere, ma anche scrivere. Tuttavia quello dello scrittore non è un mestiere facile, e soprattutto non è un mestiere che garantisce un’entrata certa. Pertanto ad una vita di passione e incertezza, preferisce la stabilità di un ruolo da impiegato.
Al fuoco della passione, però, non si rinuncia mai. Maurizio De Giovanni nel 2005 partecipa ad un concorso per giallisti emergenti indetto da Porsche Italia presso il Gran Caffè Gambrinus, fucina storica di intellettuali e letterati. Ed è lì, nel luogo varcato dai grandi della letteratura, che ha inizio la brillante carriera di De Giovanni.
I Bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi, Sara Lopez sono solo le saghe più famose dell’autore partenopeo. I romanzi de Il Commissario Ricciardi sono fra i più amati dai lettori. La narrazione di una Napoli inedita, spogliata della sua vena giuliva, ma ugualmente folkroristica e mistica. Un noir avvincente in cui le inquietudini dei morti vengono trasmesse al giovane Luigi Alfredo Ricciardi.
I tormenti di Ricciardi
Un autore amato, una firma che è ormai sinonimo di garanzia: Maurizio De Giovanni piace a tutti, a napoletani e non. Forse perché racconta una Napoli diversa in cui, nonostante la violenza e la sopraffazione, sembra esserci ancora del buono. Il successo editoriale ha portato i vertici Rai a puntare su di lui. Difatti la direzione di Rai Fiction ha scelto di realizzare delle serie tratte dai suoi romanzi. Dalla penna alla tv il risultato è stato eccellente.
Nel 2016 debutta sul piccolo schermo la prima stagione de I bastardi di Pizzofacone. Sei episodi polizieschi in cui alle indagini si coniugano le vicende sentimentali ed umane dei protagonisti. Tocca poi, nel 2021, a Mina Settembre, storia di un’assistente sociale, sempre pronta ad aiutare gli altri.
Una fiction che parla di una donna giovane, allegra, volitiva, perbene ed onesta. Il Commissario Ricciardi sbarca su Rai Uno nell’inverno 2021. Una Napoli degli anni 30 oppressa dal fascismo, un uomo tormentato che impiega il suo tempo per scoprire chi si nasconde dietro a misteriose morti.
I problemi del Commissario
Ricciardi sembra aver una sorta di “dono” ereditato dalla defunta madre. Riesce a vedere gli ultimi momenti di vita delle persone morte in modo violento. Sente pronunciare le loro ultime parole, che risultano poi il fulcro della situazione. Un “dono” che può essere più una condanna, dato che il Commissario non riesce a trovare pace.
Appare chiuso, schivo, nonostante sia di animo gentile. Non riesce a comunicare con Enrica, la donna che ama. La seconda stagione ha avuto inizio lunedì 6 marzo, e Lino Guanciale è tornato a vestire i panni del barone diventato poliziotto. Nel corso della prima puntata il giovane uomo ha dovuto fare i conti con la perdita della sua amata Rosa, la governante di casa Ricciardi.
Quattro prime serate in cui Luigi cercherà di fare luce su misteriosi omicidi, portando il buio nella sua di vita. Riuscirà ad avvicinarsi ad Enrica? Lo scopriremo nelle prossime puntate.