A chi andrà il reddito di cittadinanza? Cambia tutto. Non arriverà più la stessa somma di danaro. Scopriamo insieme chi ne avrà diritto quest’anno
Il reddito di cittadinanza è una misura di “aiuto” che, in questi anni, ha fatto bene a tantissime persone che purtroppo non lavoravano. Ora, però, qualcosa potrebbe cambiare drasticamente.
Vi diciamo subito che si chiamerà Misura di Inclusione Attiva, o meglio “Mia”, il nuovo reddito di cittadinanza. Tra un po’ di settimane il nuovo decreto potrebbe addirittura giungere in Consiglio dei Ministri. Questo sussidio sarà di circa 500 euro al mese, mentre per quelli che hanno un’occupazione scenderà a 375 euro. Queste sono un po’ di novità, e ce ne saranno anche alcune sul lavoro davvero molto positive. Proprio la ministra Calderone, un po’ di giorni fa, ha raccontato che il Governo sta cercando di potenziare la garanzia occupazione lavoro.
Reddito di Cittadinanza: la nuova cifra e a chi andrà
Proprio la ministra Calderone sostiene sia arrivato il momento di aiutare comunque i cittadini, offrendo loro qualcosa al posto del famoso reddito di cittadinanza. Dunque, in parole povere, non vuole lasciare tutti in mezzo ad una strada togliendo il reddito, ma sostituendolo con sbocchi occupazionali. Insomma, c’è un programma ben specifico che hanno intenzione di seguire per risollevare l’Italia da questa crisi nera che la attanaglia oramai da diversi anni.
“Il punto vero è cosa sarà dato al posto del Reddito di cittadinanza. Parliamo di politiche attive e di accompagnamento al lavoro più rispondenti alle esigenze del mercato. L’obbligo di formazione per i percettori di Reddito di cittadinanza era già previsto dalla legge. Ma si era incagliato nella mancanza di infrastrutture”: queste le dichiarazioni di Calderone in un’intervista rilasciata a Libero. Va anche sottolineato che con queste nuove misure, coloro che percepiscono il sussidio, dovranno portare a termine una serie di obblighi di formazione. Insomma, sembra che nulla – almeno stavolta – sia stato lasciato al caso.
In tutto ciò, la “Mia” si potrà richiedere dal mese di settembre ed i beneficiari saranno divisi in due platee:
- le famiglie povere con persone occupabili, e se non ci sono questi va bene almeno una persona tra circa i 18 e i 60 anni di età;
- le famiglie povere senza persone occupabili, dove c’è almeno un minorenne, un disabile o un anziano che ha bisogno di aiuto.
Dunque, dal mese di settembre, è possibile presentare la domanda. In questo modo, chi ha situazioni di questo tipo in casa, potrà beneficiare di un vero e proprio aiuto economico e non solo. Ma non sarà tutto rose e fiori, sia chiaro. Ci saranno anche delle novità che probabilmente non piaceranno: ad esempio, i requisiti Isee vedranno il tetto massimo scendere da 9360 euro a 7200 euro. Va specificato, inoltre, che la durata della Mia per chi ha persone non occupabili nel proprio stato di famiglia sarà di 12 mesi, e dovrà passare un mese per inoltrare una nuova domanda che dovrà essere accettata. I nuclei familiari con persone occupabili, invece, vedranno il beneficio scadere dopo un anno (la prima volta) e dopo sei mesi (la seconda volta). La terza domanda potrà essere inoltrata dopo più di 18 mesi.