Addio ChatGPT, bandita l’intelligenza artificiale: è stata considerata un pericolo

C’è un Paese che proprio non ne vuol sapere di ChatGPT ed è pronto a boicottare il famoso e molto discusso chatbot: si parla di un pericolo nazionale

A chi fa paura ChatGPT? Una superpotenza mondiale crede che il generatore di conversazioni basato sull’AI possa diventare un’arma per la propaganda e la diffusione di pericolose fake news.

ChatGPT messa al bando
Bandita l’intelligenza artificiale – ffwebmagazine.it

Il Paese che sta osteggiando il chatbot sviluppato da OpenAI è la Cina. Per Pechino ChatGPT è infatti un veicolo di contenuti filooccidentali che potrebbe diffondere in Cina posizioni morali e valori americani. Anzi, il Governo cinese è convinto che, in futuro, il chatbot potrebbe essere usato per veicolare ad hoc fake news e contenuti propagandistici nel territorio nazionale.

La Cina potrebbe dunque chiudere ogni possibile accesso a ChatGPT, dopo aver già bloccato molti servizi legati al chatbot. Con una nota ufficiale il Governo di Pechino ha definito l’AI di OpenAI “pericolosa per la sovranità nazionale“. Secondo fonti asiatiche, quasi tutte le compagnie attive sul territorio cinese sono già state interdette dall’offrire servizi in qualsiasi modo collegati al chatbot sviluppato negli USA.

Secondo un rapporto pubblicato da Nikkei Asia, che cita “persone con conoscenza diretta della questione“, le autorità di cinesi hanno chiesto esplicitamente ai colossi tecnologici del Paese di non offrire l’accesso al chatbot. La paura è che questa applicazione possa fornire “risposte non censurate” a domande politicamente sensibili. La richiesta è non solo quella di negare l’accesso al chatbot basato su intelligenza artificiale e specializzato nella conversazione con un utente umano. I cinesi vogliono che i programmatori si consultino sempre con i funzionari di Governo prima del lancio di chatbot “rivali”.

CHATGPT: il chatbot bollato come pericoloso e quindi vietato in Cina

La Cina teme dunque che l’AI possa generare disinformazione e diffondere argomenti filooccidentali o filoamericani, in grado di ledere gli interessi nazionali e la sovranità del Paese asiatico. Si parla per questo di fake news e di propaganda politica. Ogni contenuto pro-democrazia e anti-autoritario veicolato dalle risposte dell’AI è giudicato un’influenza negativa per gli utenti cinesi. Per i cinesi il modello linguistico è troppo vincolato ai valori morali e sociali occidentali, che a Pechino sono ritenuti decadenti o poco funzionali per il progresso.

chatGPT pericolo
ChatGPT considerata pericolosa – ffwebmagazine

ChatGPT, in pratica, potrebbe esprimere giudizi negativi sul Governo cinese e criticare le limitazioni alla libertà che vigono nel Paese. E intanto la Cina si sta preparando a rispondere con un’AI al 100% “nazionale” sviluppata da Baidu, Tencent e Alibaba. Altri Paesi asiatici ingigantiscono l’accusa, affermando che il chatbot potrebbe minacciare la dignità umana e i diritti delle persone.

In realtà la Cina ha pronta un’alternativa al chatbot di cui parla tutto il mondo. ErnieBot, il concorrente cinese di ChatGPT, sarà aperto a marzo. Potrebbe dunque essere questo il vero motivo che spinge il Paese a boicottare il prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning sviluppato da OpenAI.

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