Quando si va al ristorante e si usa una bottiglia di olio evo, c’è un dettaglio a cui i più non fanno attenzione. Scopriamo assieme di cosa si tratta.
Se ci rechiamo in un ristorante, è importante fare attenzione a un particolare dettaglio che non deve sfuggirci, perché in realtà ne va della credibilità del locale in cui stiamo mangiando.
Se capita che ci portino una bottiglia di olio extravergine di oliva, magari richiesto proprio da noi, c’è un dettaglio a cui andrebbe fatto caso. Quale? Il fatto che la bottiglia sia chiusa e il notare se vi sia o meno l’antirabbocco. Ma che cos’è l’antirabbocco e perché è un dettaglio tanto importante? Questa chiusura ha l’obiettivo di non travasare altro olio in una bottiglia diversa, ossia, in sostanza, non permette di rimpiazzare l’olio originario, vergine o evo, con un prodotto diverso, e quindi la cui qualità è più scadente.
Una cosa non da poco, insomma. Il punto è che può capitare, in alcuni ristoranti, che bottiglie di olio evo di qualità siano poi riempite con un olio di minor levatura. Al cliente, però, si fa credere che sia l’olio di qualità (ossia quello indicato in etichetta). Ecco perché il tappo antirabbocco è tanto importante, al punto che è obbligatorio nei ristoranti, proprio per evitare queste scorrettezze. Bisognerebbe diffidare, peraltro, di olio portato a tavola in bottiglie non originali, ma in bottiglie nere in vetro trasparente, in ampolle o boccette che potrebbero persino non avere il tappo, che potrebbero far pensare a qualcosa di rustico ma che per tutta una serie di importanti motivi, tra cui la poca resistenza alla luce, passaggio di ossigeno, non dovrebbero essere riempite con olio evo.
Bottiglia di olio evo con antirabbocco manipolato: sanzioni e rischi
Tuttavia, da circa una decina d’anni si sta cercando di contrastare queste scorrettezze, tant’è che una legge del dicembre 2014 ha disposto l’introduzione di un antirabbocco che non solo blocca la sostituzione di olio, ma che deve essere, come è scritto nel testo di questa legge, «saldamente vincolato al collo della bottiglia o in generale al recipiente, in modo tale da non essere possibile la sua asportazione con un mero intervento manuale ovvero senza mostrare, in caso di avvenuta effrazione, l’alterazione del dispositivo dosatore e o degli elementi che lo rendono solidale con il contenitore, ovvero segni evidenti della manomissione, facilmente rilevabili all’esame visivo del controllore o dell’utilizzatore».
Si tratta di una legge che riguarda l’olio portato ai tavoli, ma non l’olio usato nelle cucine per preparare i vari piatti. Se le bottiglie portate al cliente non hanno il tappo antirabbocco, oppure, peggio, lo presentano manomesso, il ristoratore potrebbe anche incorrere in sanzioni. Questo perché verrebbe il dubbio che in quella bottiglia non ci sia l’olio di qualità, quello, per essere chiari, segnalato sull’etichetta. Ovviamente, per chi trasgredisce la legge ci sono delle multe da 1000 a 8000 euro e se la bottiglia non ha il tappo antirabbocco viene anche sequestrata.