L’amatissimo comico siciliano Fiorello si racconta in una lunga intervista in cui svela un retroscena sui suoi esordi che lascia senza parole.
A vederlo oggi, così sicuro di sé, capace in ogni momento di trovare il racconto e la battuta giusta, di improvvisare e comunque riuscire ad appassionarti, non potresti immaginare mai che gli esordi di Rosario Fiorello sono stati come quelli di mille altri e che, probabilmente, se fosse stato un altro avrebbe lasciato stare e oggi farebbe tutt’altro mestiere. Che il mondo dello spettacolo sia duro, a volte spietato, è un fatto noto a tutti, ma quello dipinto dal racconto che il comico siciliano ha affidato alla penna sapiente del giornalista del ‘Corriere della Sera’ è al di là di ogni immaginazione.
Nel leggere le parole del comico e nell’apprendere attraverso cosa è dovuto passare per avere la prima vera chance della sua carriera, si comprende come a fare la differenza tra uno che ce l’ha fatta e uno che non è andato oltre è la passione e la determinazione. L’amore di Fiorello per la televisione ed il mondo dello spettacolo passa da due eventi chiave della sua infanzia: le trasmissioni televisive di Walter Chiari (suo grande idolo da sempre) e l’incontro a 7 anni con Little Tony prima del concerto di Letojanni. Chiunque conosca i due grandi del passato sa che il comico li porta sempre con sé nei suoi spettacoli, con citazioni dirette o semplicemente incarnandone lo spirito.
La prima occasione di far parte del mondo dello spettacolo Rosario l’ha avuta con un provino per Fantastico, programma condotto dal suo conterraneo Pippo Baudo. Al ‘Corriere’ spiega che non sapeva nemmeno cosa fosse un provino e che il senso di spaesamento è aumentato quando ha visto tutti gli altri che stavano schiarendo la voce o scaldando in muscoli per la performance. Quando lo hanno chiamato gli hanno chiesto cosa sapesse fare e lui rispose “nulla”. Davanti a Baudo e agli esaminatori ha ripetuto che non aveva alcun talento particolare e quando gli hanno chiesto se sapesse cantare ha risposto di essere intonato. Così, partita la base ha improvvisato un pezzo in cui manifestava l’unico motivo per cui si trovava lì: “Non so fare nulla, voglio andare a casa, non ho i soldi per il biglietto“.
Nella stanza tutti ridevano per la sua improvvisazione e i cameraman gli alzarono il pollice in segno di gradimento. A quel punto gli si avvicinò Pippo Baudo e lui si è convinto che per qualche strano colpo di fortuna avesse ottenuto il posto, ma presto il decano della tv gli fece capire che non era così: “È fatta, pensai. Macché. ‘Sei bravo ma non ti prendo’, mi disse”.
Dopo aver lavorato per un periodo come animatore nei villaggi turistici, venne notato da Claudio Cecchetto, il quale gli propose di andare a fare la “Pianta” a Radio Deejay. Cecchetto è stato uno dei più grandi talent scout di quegli anni e aveva visto in lui del talento da plasmare, così lo aveva portato con sé a Milano per fargli imparare il mestiere dello speaker radiofonico. Il primo periodo, però, consisteva nello stare ad osservare gli altri che lavoravano senza fare niente. Chiaramente la paga per una mansione del genere era misera, ben al di sotto di quella che prendeva come animatore turistico, ma Fiorello sapeva che quella poteva essere la sua grande e ultima occasione, così ha accettato.
Per un periodo, dunque, rimase in radio ad ascoltare gli altri, senza fare niente e senza denaro per potersi permettere la vita cara di Milano. Fiorello aveva quasi perso le speranze: “Non mi facevano fare nulla, non ne potevo più di stare a Milano. A un certo punto mi do un tempo. Ma non un tempo lungo, una scadenza breve: se tra una settimana non avrò fatto nulla, me ne torno al lavoro ai villaggi”. La settimana era quasi scaduta quando Cecchetto lo ha convocato e gli ha proposto un ruolo da protagonista in televisione, a Deejay Television su Italia Uno: “Non sapevo che cosa bisognava fare ma l’ho fatto. Aspetto che vada in onda la prima puntata e tra me e me penso: ce l’ho fatta, adesso sono famoso. Adesso esco di casa e mi riconosceranno tutti”. Un paio di giorni più tardi e non avremmo conosciuto Fiorello, per fortuna è riuscito ad imboccare tutte le sliding door che il destino gli ha messo di fronte grazie a sacrificio e pazienza.