Molti temono il momento in cui si ritrovano i primi capelli bianchi in testa, considerati come un segno di “vecchiaia”. C’è però un comportamento che in tanti tendono ad avere in questi casi e che può essere considerato quasi deleterio.
Molti lo negano, ma rendersi conto che gli anni passano e i cambiamenti che questo può provocare nel nostro corpo può fare paura. Ci sono infatti dei segnali che possono essere considerati quasi inequivocabili e che portano alcuni a cercare di correre ai ripari in modo quasi spasmodico.
E’ il caso, ad esempio, della comparsa dei primi capelli bianchi, che non avviene per tutti alla stessa età. Alcuni, infatti, iniziano a vederli anche quando sono passati di poco i vent’anni, periodo in cui non ci si può certamente definire “vecchi”. Per una donna averli non è sempre piacevole e sono in tanti a rivolgersi al parrucchiere in modo tempestivo, in modo tale da evitare che risultino evidenti.
Capelli bianchi: un momento temuto da molti
Viviamo in una società dove molti giudizi sono condizionati dall’immagine, è inutile negarlo, e molti fanno il possibile per apparire al meglio. Donne e uomini temono così la comparsa dei capelli bianchi, anche se sono soprattutto le prime a correre dal parrucchiere per nasconderli non appena vedono i primi segni di ricrescita.
Questo fenomeno è definito come “canizie”, ovvero il momento in cui le cellule iniziano a invecchiare e fanno in modo così che i capelli perdano il loro colore naturale. La responsabilità è da addebitare ai melanociti, che sono quelle che danno colore alla capigliatura, oltre a produrre melanina. Esattamente come accade per la pelle quando ci si abbronza, anche nel caso dei capelli il colore dipende dalla quantità di questa sostanza, che non è sempre la stessa nel corso della vita.
In genere il fenomeno compare intorno ai 35-40 anni per le donne e 30-35 anni per gli uomini, ma ci sono casi in cui il problema inizia già attorno ai 20 anni, così come ci sono esempi di persone che mantengono il proprio colore naturale anche oltre i 40 anni.
Attenzione a quello che fai!
La comparsa o meno dei capelli bianchi è legata a diversi fattori. A influire in maniera predominante è innanzitutto la genetica: chi ha genitori con capelli che si sono ingrigiti precocemente difficilmente avrà una situazione diversa. Non si deve però sottovalutare anche l’importanza dello stress, condizione che molti di noi vivono quasi quotidianamente.
Un ruolo importante lo ha poi l’alimentazione (questo vale anche per l’eventuale caduta e struttura del capello), specialmente se mancano vitamine e sali minerali, oltre all’assunzione di alcool e fumo, che riducono l’ossidazione. La sintesi della melanina può inoltre essere diversa a causa di squilibri ormonali e da malattie come vitiligine, anemia perniciosa e disturbi della tiroide.
Provare irritazione quando si vedono comparire i capelli bianchi è quasi naturale, al punto tale da essere tentati di strapparli con le mani. Un vecchio detto, però, sostiene che questo sia il metodo sbagliato, perché poi quando ricresceranno saranno di più. “Per ogni capello bianco che strappi ne crescono altri 7“, si dice di solito. Ma è davvero così?
Su questo in realtà la scienza non ha certezze. I follicoli piliferi, infatti, vengono riuniti in gruppetti, denominati “unità follicolari”, che potrebbero essere in grado di comunicare tra loro. Uno strappo, soprattutto se ripetuto, potrebbe però danneggiare i melanociti, ma in ogni caso presto o tardi il colore della capigliatura è destinato a cambiare anche in chi si ostina a evitarlo.