Anche la pelle è interessata dal contagio da Covid-19. Massima attenzione a questi sintomi che possono comparire dopo la guarigione.
Dopo tre anni l’infezione da Covid-19 è ancora presente, anche se in altre forme. Il virus è mutato nel tempo e ora si parla di varianti per certi versi meno pericolose ma assai contagiose. La prevenzione con il vaccino e le abitudini di igiene che abbiamo imparato in questi anni non sono da abbandonare, anzi.
Anche la pelle è interessata da sintomi riconducibili al virus, per questo è bene fare molta attenzione e sottoporsi ai controlli medici per una diagnosi immediata. L’ECDC è il centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie che contribuisce a preparare i governi dell’UE a fermare e contenere la diffusione delle malattie.
Pochi giorni fa sono arrivate cattive notizie: la nuova variante Omicron BQ.1 ha già colpito il 5% della popolazione italiana e si appresta a diventare dominante entro dicembre. Questa sarà dunque la nuova variante da cui dovremmo difenderci nei prossimi mesi e anch’essa presenta sintomi dell’apparato respiratorio. Occorre però fare attenzione anche alla pelle, infatti spesso i sintomi vengono sottovalutati.
Eruzioni cutanee, arrossamenti e prurito della pelle potrebbero essere confusi come orticaria ad esempio. Si possono manifestare sul tronco della schiena e in misura minore anche l’addome, gli arti superiori, mani e piedi. Massima attenzione alla nostra pelle soprattutto se siamo stati contagiati da poco tempo, perché gli studi dimostrano che queste reazioni si manifestano anche dopo la guarigione.
Occorre recarsi dal dermatologo per una diagnosi immediata e corretta. È molto difficile poter distinguere da soli se si tratta del virus o di altre patologie. Se notiamo questi sintomi sulla nostra pelle e siamo appena guariti dal covid, potrebbe trattarsi di una patologia da Long Covid. Di solito si risolve in pochi giorni, ma l’assistenza e il consiglio dello specialista sono comunque necessari.