Il freddo costante e l’incapacità di mantenere una buona temperatura corporea sono i primi sintomi di questa patologia. Verifica subito
Se per molte persone avere freddo è normale, soprattutto nei mesi invernali, in realtà ci sono persone che vivono questa sensazione in maniera molto profonda. Il momento in cui ci si deve accorgere che qualcosa non va è quello in cui, uscendo da una stanza calda verso un ambiente esterno anche invernale, si inizia subito a battere i denti.
Non mantenere la temperatura corporea neanche per qualche secondo ed avere un freddo pressoché costante non dev’essere normale. Appena ti accorgi di avere questi sintomi rivolgiti subito al medico: prima intervieni, prima argini i futuri problemi di questa patologia.
Uno dei primi campanelli d’allarme di qualche disfunzione alla tiroide riguarda proprio la gestione della temperatura corporea. Chi soffre di ipotiroidismo, infatti, segnala spesso e volentieri una sensazione di freddo costante e, soprattutto, un freddo “inconsolabile”: anche con maglioni di lana e coperte, spesso e volentieri non si riesce a non far battere i denti.
Insieme a questo sintomo, altre sensazioni tipiche dell’ipotiroidismo sono un sonno e una stanchezza profondi ed immotivati, costipazione, voce rauca, debolezza e crampi muscolari. Si tratta di una sindrome causata da un’inefficace e insufficiente azione degli ormoni tiroidei: la tiroide non produce una quantità sufficiente di ormoni e questo causa squilibri in tutto il corpo, nonché rallentamenti metabolici. È una patologia difficile da diagnosticare nelle prime fasi, poiché presenta sintomi vaghi e diffusi: è però ereditaria e spesso, chi ha in famiglia qualcuno che ne soffre, si allarma ai primi sintomi.
Per diagnosticarla è sufficiente fare un esame del sangue, verificando i livelli di TSH e degli ormoni tiroidei FT3 e FT4. L’eventuale dosaggio degli anticorpi anti-tiroide e l’ecografia completano poi la diagnosi, specificando le condizioni esterne della ghiandola e l’eventuale auto-immunità. Una volta stabilito il malfunzionamento della tiroide ci si rivolge a un endocrinologo, il quale consiglierà la somministrazione quotidiana dell’ormone tiroideo L-tiroxina nella quantità sufficiente a colmare la propria carenza.
Pur essendo una patologia completamente gestibile a lungo termine, che non comporta grandi cambiamenti nella vita e nella quotidianità, è però incurabile: una tiroide che non funziona o funziona poco non “guarirà” mai. La terapia sostitutiva è quindi fondamentale e a vita: per questo motivo, è bene accorgersi prima che la situazione diventi più complicata e che i primi sintomi peggiorino.